Giorgione nome d’arte di Giorgio Barchiesi, romano di nascita, si diploma come perito agrario, e a diciannove anni lascia la capitale per intraprendere gli studi di veterinaria presso l'Università di Perugia.
Quindi si stabilisce definitivamente in Umbria, dapprima lavorando nell'azienda di un amico dove inizia a produrre olio di oliva.
Nel 2006, insieme alla moglie, inaugura il ristorante Alla Via di mezzo, dove impiega principalmente ingredienti di produzione propria o prodotti del territorio limitrofo.
Nel febbraio 2012, inizia a condurre una serie televisiva su Gambero Rosso Channel, dal titolo Giorgione - Orto e Cucina, dedicata ai prodotti dell’orto e non solo.
Negli anni ha viaggiato per tutta l’Italia e fatto conoscere agli spettatori una quantità impensabile di eccellenze. Diventato il volto più popolare di Gambero Rosso, Giorgione piace a dismisura e in maniera trasversale, a grandi e piccini, insomma ha trovato la chiave per conquistare tutti.
Giorgione continua il suo viaggio nei dintorni di Roma: i in un’azienda agricola che produce e trasforma le brassicacee, in particolare il broccolo romanesco che sarà l’ingrediente principale di una minestra con il baccalà.
Numerose sono le varietà di zucca, ciascuna caratterizzata da una particolare polpa e buccia. Giorgione ne predilige una per la sua ricetta del risotto alla zucca.
A Sissa, Giorgione scopre la Rocca dei Terzi e la sua storia. Ma la cantina di Rodolfo esercita su Giorgio un fascino particolare. Culatello, fiocco, spalla cruda, salame, che gli fanno brillare gli occhi e solleticano la gola.
Giorgione accompagnato dal suo cicerone, attraversa il Po per conoscerne tutti i dettagli, la larghezza massima, la profondità minima, il suo habitat, la sua storia, per goderne appieno la bellezza ma soprattutto per conoscerne le prelibatezze gastronomiche e norcine
La vongola, un ingrediente che va saputo cuocere e deve essere freschissimo. I preziosi consigli di Giorgione sulla preparazione degli spaghetti con le vongole
Giorgione ci racconta un’azienda agricola biologica che si trova nel parco di Veio e produce, tra le altre cose, gustosi formaggi. Ed è con una di queste delizie che Giorgione prepara una tasca di pollo ripiena, cotta lentamente nel burro e nel latte e accompagnata da un contorno di cavolo nero.
Tappa a Gualtieri per vedere il museo di Ligabue, qui conosce la storia del pittore e della sua famiglia. Un viaggio ricco di sorprese per Giorgione, che per omaggiare questa terra, prepara una ricetta con il pesce gatto.
In navigazione silenziosa si arriva alla foce del Taro, nel punto in cui si collega al Po. Qui dopo una breve tappa a Coltaro al museo Cantoni, dove scopre le origini del Concerto Cantoni, un concerto di soli fiati, Giorgione fa tappa in cucina con il luccio.
Uovo di gallina, di anatra, di oca, di quaglia, di struzzo. Numerosissime sono le uova in commercio, tutte buonissime dal punto di vista nutrizionale e adatte a molteplici ricette.
Il Taro, affluente del Po e fiume navigabile, porta Giorgione a Gramignazzo, al suo famoso Ponte del Diavolo e alla fornace. Ripartendo lungo il Taro, arriva poi al bilancione, un sistema di pesca tipico di questa zona.
San Nazzaro, tra acqua e terra, Giorgione approda alla Locanda sul Po, una piccola struttura che accoglie e turisti. Qui tra racconti, curiosità, sdigiunini e un buon bicchiere di Malvasia, Giorgione impara a fare i pisarei.
In questo episodio incontra un abile e appassionato produttore di ortaggi che, nei pressi di Ostia Antica coltiva, tra gli altri, carote e cicoria
La trippa è una delle parti più utilizzate del quinto quarto. Necessita di una lunga preparazione le cui fasi Giorgione spiega e mostra nella sua ricetta della trippa alla romana.
L’esplorazione del fiume regala a Giorgione sempre nuove emozioni come l’incontro con i cigni selvatici che lo abitano. L’emozione più forte però è sempre legata al cibo. A Caorso, infatti, lo attende una piccola sorpresa di latte, un piccolo caseificio.
Il viaggio suo Po continua verso la Casciana Pizzavacca, un’azienda agricola ortofrutticola. Qui Giorgione assiste alla preparazione della Giardiniera, un piatto a base di verdure coltivate in azienda, che prevede una lunga lavorazione
Giorgione parte alla volta dei castelli romani, alla scoperta del vino che si produce qui. Ci racconta del recupero del vitigno della malvasia bianca, e del Frascati superiore che è diventata una DOCG.
Un sapiente norcino lo si riconosce da come fa la salsiccia. Questa la filosofia di Giorgione che da buon oste usa questo ingrediente per numerose ricette.
Isola Serafini, un’isola naturale sul Po, accoglie Giorgione con la sua cooperativa di comunità. Una cooperativa di abitanti del posto nata per salvaguardare la natura di questo territorio e per promuovere il turismo lento. Qui, Giorgione raccoglie le erbe selvatiche da utilizzare nei suoi piatti.
Nella sua esplorazione del fiume, Giorgione scopre il sistema di chiuse del Po che lo rende navigabile anche dalle grandi navi. Ma il suo obiettivo finale è San Nazzaro d’Ongina e i suoi asparagi, buoni da mangiare anche crudi, che utilizzerà sapientemente.
Giorgione visita il quartiere romano di Testaccio, a Monte dei Cocci che oggi ospita un meraviglioso caveau di formaggi.