Classe 1970, lo chef Gianfranco Pascucci comprende di aver talento per la cucina quando a 12 anni prepara il suo primo piatto di pesce: gli spaghetti con le telline, raccolte da lui stesso lungo il litorale laziale.
Scopre nel tempo il bisogno di raccontare, tramite le ricette, le emozioni, le storie e le sensazioni di una vita dedicata al mare.
È nata così l’idea di dar vita a una cucina “di mare”, più che di pesce, che permette di inserire una varietà di ingredienti derivanti dall’ambiente costiero, e non solo prettamente marino.
Gianfranco Pascucci nasce a Fiumicino e diventa esploratore della propria terra che ama e narra con grande entusiasmo.
Lo fa all’interno della cucina del suo ristorante per creare rete tra le attività che intorno ad esso gravitano, per rendere etiche le scelte che tutelino il mare e la natura, in un circolo virtuoso di crescita e di preservazione di un delicato ecosistema.
Salina è uno spettacolo continuo, di mare e terra. Gianfranco si congeda da questa isola incontrando pescatori, coltivatori di capperi e viticultori.
A Salina c’è anche una grande produzione di malvasia. Gianfranco visita i vigneti dai quali si ricava una malvasia secca che ha il cuore e il sapore dell’isola.
Il Signum una delle realtà di Salina è il luogo dove Martina e la sua famiglia accolgono gli ospiti. Una realtà innovativa in un contesto naturalistico e tradizionale, dove gli ospiti vengono coccolati anche dalla cucina di Martina Caruso.
Salina, l’isola della tradizione. Qui Gianfranco incontra un artigiano di nasse. E con Martina Caruso anche lei chef si diverte a cucinare con gli ingredienti del territorio
Vulcano, il verde oltre il blu. Qui non c’è solo il mare e l’entroterra con i suoi colori, la sua vegetazione e il vulcano ancora attivo affascinano Gianfranco. E poi i produttori di tonno e di capperi solleticano l’estro dello chef in cucina.
A Vulcano Gianfranco incontra Davide Guidara con il quale si diverte a cucinare le alici e i prodotti dell’orto dello chef.
Con Alessandro capitano del catamarano, Gianfranco visita il mare intorno a Panarea e la Grotta degli innamorati per poi dirigersi sulla terraferma per visitare l’isola e assaggiare i piatti tipici dell’isola.
Casa dolce casa! E si dopo tanto lavoro, stare a casa è un piacere, e per stare bene in compagnia non c’è niente di meglio di un buon pranzo o una buona cena. Alici, spaghetti e ombrina sono gli ingredienti delle ricette di questo episodio.
La passione di Gianfranco per il pesce non si limita alla cucina del suo ristorante. Anche a casa, nella cucina di tutti i giorni, il pesce è il suo ingrediente preferito, una scelta salutare e versatile con cui crea ricette semplici e golose, facili da replicare.
Il menù di oggi di Gianfranco parte dal pesce, da un’orata del nostro mare, della laguna di Orbetello, per continuare in Sardegna, altra grande passione dello chef, con una pasta carciofi e bottarga, e concludere con un dolce al mascarpone.
La cucina di casa è estremamente importante, perché mangiare a casa è un momento di condivisione e aggregazione. A casa ognuno ha i suoi gusti e le sue abitudini ma se si punta sempre su ingredienti di primissima qualità e sui consigli di un grande cuoco, il risultato è assicurato.
Anche la cucina di casa di uno chef è un laboratorio, non per sperimentare però. Qui nella sua cucina, Gianfranco non sperimenta, dimostra come con una materia prima di qualità, è possibile creare piatti semplici ma gustosissimi che accontentano anche i palati più esigenti.
Una buona ricetta inizia sempre da una buona spesa. Importantissima, per la riuscita di un piatto, è la qualità degli ingredienti. Merluzzo, baccalà e calamaro sono gli ingredienti con cui Gianfranco si cimenta nella sua cucina di casa.
Usi, costumi e tradizioni dell’allevamento della vongola nella laguna di Chioggia. L’incontro con un coltivatore soddisfa la curiosità di Gianfranco su tutta la filiera. Lo chef prepara una ricetta dedicata alla vongola e non solo.
Chioggia, patria del fasolaro. Questa è la zona di maggior produzione di questo mollusco che viene poi esportato in tutta Italia. Scopriamo come viene pescato, pulito e immesso sul mercato e come viene poi usato in cucina dallo chef.
Le moleca sono i principali prodotti della pesca dei pescatori di Chioggia, dopo la pesca il prodotto viene portato all’asta e venduto. Questo granchio dal gusto unico è uno dei piatti tipici, di Chioggia.
Le acque di Chioggia sono l’habitat ideale per la riproduzione della seppia. Qui dopo la pesca e dopo essere stata pulita, la seppia arriva sul mercato pronta per essere utilizzata anche dal nostro chef.
Una città ricca di cultura e arte, ma che ha una grande tradizione di pesca. Il mercato del pesce è una delle principali attrattive della città, dove si trovano pesci poco conosciuti e molluschi come il fasolaro e la moleca e per finire la speciale dedica di Gianfranco a questa città.
Lago di Burano, riserva WWF, dove esiste una pesca sostenibile di altissima qualità, si trovano muggini, cefali e spigole. Pascucci realizza un carpaccio di muggine in riva al lago. E poi si parla di ostriche con Corrado Tenace, grande intenditore, per realizzare poi un riso al nero di seppia e ostriche torbate.
L’avventura di Gianfranco in Francia ha inizio a Bordeaux, un giro veloce per il mercato di Les halles de bacalan per assaggiare la cucina locale, il mercato ortofrutticolo e un produttore di vino biodinamico, quindi in cucina per cucinare le ostriche di Bordeaux in una versione diversa, moderna.