Un viaggio per divorare i luoghi, alla scoperta dei sapori e delle abitudini alimentari dei popoli.
Tappa nel deserto per una esperienza sensoriale senza limiti. Qui Giovanni tra sinuose dune e cieli incredibilmente stellati continua il suo viaggio nella cultura omenita facendo visita ad una famiglia beduina per conoscerne i ritmi e le usanze, ma la capitale Muskat lo aspetta, è tempo di ripartire.
In Marocco si coltivano ostriche tra le più buone al mondo. Le fasi della coltivazione e affinazione in vasche per 48 ore, la sterilizzazione e il viaggio verso i mercati di tutto il mondo spiegate a Fabrizio da chi le coltiva da anni.
Una immersione totale nella capitale dello Yucatan, Merida. Dalle cantine per la produzione del Mezcal al mercato più grande della città. I sapori e i colori di una città ricca di cultura e tradizione.
Ile d’Oleron è un’isola che vive di turismo e di pesca di qualità. Qui Gianfranco è curioso di scoprire tutta la filiera del pescato, dal pescatore al mercato al consumatore. Affascinato dal posto, decide di dedicare una ricetta a quest’isola così particolare: il Gambero fuori di testa.
Bora Bora è forse la perla più preziosa di tutta la Polinesia con il suo vulcano sullo sfondo. Ricca di frutta freschissima e pesce. Giovanni assaggia un maialino cotto nell’Ahima, un forno scavato sottoterra che cuoce su pietre roventi.
A Marennes, capitale dell’ostricoltura francese Gianfranco visita un’azienda molto piccola che produce ostriche di grande qualità, l’azienda di Fabian Fonteneau, al quale lo chef dedica un piatto.
Città di vento, mare e sabbia, Agadir oggi vive prevalentemente di turismo. C’è una magnifica casbah raggiungibile con una teleferica e del buonissimo cibo. Cous cous, tajine e tante ricette a base di carne e pesce
Dalle Ande all’Amazzonia peruviana. Natura selvaggia, odori inebrianti, culture lontane e un paesaggio a cui di certo non siamo abituati. Tra mercati, sciamani e street food e escursioni sul Rio delle Amazzoni, continua l’esplorazione del Peru
Una capitale gastronomica tra cucina tradizionale e cucina innovativa, grandi chef, ceviche, è quella che Giovanni esplora, tra un giro al mercato più antico della città, street food e frutta esotica.
Dall’entroterra di Champeche alla scoperta di un’antica ricetta Maya delle tortillas, al rito dei morti. Dalla città di Carmen, un’isola a sud di Campeche, la cui produzione principale è il gambero rosa, al Pan de Cazon una ricetta molto popolare in questa parte di Messico.
Siamo nel Golfo del Messico e a Campeche, città molto legata al mare, c’è una tradizione culinaria importante di pesce. Qui Diana visiterà il mercato della città per poi fare tappa in alcuni ristoranti per assaporarne le ricette tipiche.
L’avventura di Gianfranco in Francia ha inizio a Bordeaux, un giro veloce per il mercato di Les halles de bacalan per assaggiare la cucina locale, il mercato ortofrutticolo e un produttore di vino biodinamico, quindi in cucina per cucinare le ostriche di Bordeaux in una versione diversa, moderna.
La mondanissima Marrakech dove ad ogni angolo è possibile scovare un luogo bellissimo e sconosciuto e incontrare personaggi di ogni tipo. Un tuffo all’interno dei grandi alberghi di lusso dove la cucina, raccoglie le influenze di tutti quelli che, passando dalla città rossa ne rimangono affascinati, e decidono di mettere lì le loro radici.
Con i suoi oltre 1600 siti lo Yucatan è uno dei paesi del Messico che vanta più siti archeologici. Diana con i suoi ospiti prepara molte ricette tra le quali quelle che accompagnano Lo dia Dia de los muertos, una festa molto sentita dai messicani.
Villahermosa capitale dello stato di Tabasco è il punto di partenza di questo tour nella parte sud orientale del Messico, tour che toccherà anche un paesino molto caratteristico, un pueblo magico: Tapijulapa.
Può essere un antipasto o uno stuzzichino questo piatto messicano a base di tonno servito con le tortillas di mais o di farina e per finire in dolcezza un flan, la versione messicana del nostro creme caramel.
L’ultima tappa del viaggio in Oman è Salalah. Si parte dal mercato del pesce, poi i dolci datteri, l’esotico incenso, la carne di cammello e l’halwa, il dolce preferito dagli omaniti, un dolce che incarna la ricchezza della tradizione culinaria dell'Oman e la generosità della sua gente
L’alba di un nuovo giorno vede Giovanni assistere ad una gara di cammelli. Decine e decine di cammelli si sfidano in una corsa per decretarne il più veloce. Prima di lasciare Muskat, Giovanni visita la più grande moschea dell’Oman, la moschea del Sultano Quaboos
L’avventura nella capitale Muskat inizia con la visita al nuovo mercato ittico, dove pescatori locali, abitanti e turisti di tutto il mondo si incontrano sotto lo stesso tetto. Poi una visita al mercato della città, il Mutrah Souq dove poter comprare e barattare spezie, tappeti, cibo e ogni genere di merci.
La catena montuosa dell’Al Hajar, 2000 metri sul livello del mare, offre uno dei panorami più belli dell’Oman. Nelle vie inebrianti di spezie del suk di Nizwa, il mercato meta di tutti gli omaniti, Giovanni viene accolto con del te, segno di benvenuto e ospitalità.
Il viaggio in Oman di Giovanni Angelucci inizia dalle montagne, ma prima una tappa a Nizwa per assaggiare la cucina locale, poi verso Jabal Akhḍar la città più alta del sultanato e l’Anantara Resort per assaporare la cucina omenita.
Un posto assolutamente da visitare a Singapore sono i Botanic Garden, piantagioni in disuso trasformati in giardini botanici e diventati nel 2015 Patrimonio Unesco.
Un’altra realtà molto particolare del Marocco sono i riad. I riad sono delle case adibite a maison d’hotel, dove si trova sempre un’accoglienza calorosa. E al Mirja, Fabrizio incontra un gruppo di donne che gli spiegano il ruolo femminile nel Marocco di oggi.
Michocan e Campeche, due stati in una sola ricetta. La carne di maiale, le costolette del centro del Messico e l’habanero del sud.
Una delle 4 città imperiali, Mekes è votata all’agricoltura. Si producono qui oli e vini tra i migliori del Marocco. C’è l’unica Moschea visitabile, riad tipici e un museo della musica .
Tappa ad El Jadida città di pescatori e agricoltori. Questa città ha una grande fortezza, una medina vecchia e una medina nuova, un suk dove trovare dolci, frutta secca, spezie e un mercato del pesce. Tanta storia e tanto buon cibo.
Una visita all’unico museo dedicato all’argan, vero tesoro del Marocco: l’albero, la raccolta, la lavorazione, i diversi usi dell’olio, cosmetico e alimentare e le ricette dove l’olio deve essere usato rigorosamente crudo
Quasi da favola la nascita di questo progetto etico ad Agadir, una casbah è stata ristrutturata e avviata, attraverso la permacultura, alla produzione ortofrutticola. E poi il prezioso olio di Argan, il suo albero e la lavorazione del frutto.
Ad Agadir tempio delle religioni e, in generale in tutto il Marocco, c’è una grande tolleranza. Qui si trova il più grande suk moderno con il più grande mercato ittico del Marocco e una fantastica medina.
Non solo mare, nell’entroterra di Rabat è stato avviato un grande progetto etico di produzione e lavorazione di prodotti ortofrutticoli e piante aromatiche per ridare vigore ad un territorio reso arido dallo sfruttamento.
Città antichissima e molto affascinante. Il viaggio inizia dalla casbah per proseguire verso la medina e il suo coloratissimo suk dove poter assaggiare lo street fodd e magari comprare splendidi tappeti.
Un piatto che sfida le alte temperature questo proposto da Diana, tanto che ad Acapulco si è soliti mangiarlo nelle giornate più calde.
La cucina messicana è anche dolce. Dolci da merenda e dolci da fine pasto. Una torta a base di farina di mais, un riso al latte e della frutta piccante sono i dolci tipici e più amati in Messico.
Questo piatto fa parte della cucina tradizionale yucateca, dove si usa ancora parlare la lingua Maya. Ed è appunto da questa lingua che prende il nome questa ricetta del pesce persico cotto in una foglia di banano. E poi il segreto per riuscire mangiare i temuti jalapenos ripieni di tonno.
Il pan de cazon è originario dello stato di Campeche. Questo piatto è formato da due ricette che hanno una loro identità propria e cioè il chilmole, una salsa e i frijoles refritos ossia i fagioli fritti.
La cottura sotto la sabbia con foglie di banana è tipica del Messico e di questa ricetta dell’anatra. Anche il riso fa parte della tradizione messicana, soprattutto come sostituto del pane.
Una cottura lenta, di circa tre ore a fuoco basso è il segreto per un perfetto filetto di maiale con noccioline. Accompagnato dal mole, salsa tipica fatta con tre peperoncini, questa ricetta è tipica del centro del Messico.
Una zuppa tradizionale messicana, il pasto di tutti i giorni questa proposta da Diana, una zuppa che unisce e rappresenta, insieme alle tortillas, tutto il Messico
Nell’entroterra di Meknes tra scavi archeologici romani e coltivazioni di vino. Qui si produce principalmente vino rosso destinato quasi interamente al mercato interno.
Un piatto molto semplice da fare ma dal sapore molto intrigante. Il cheviche, ossia pesce crudo marinato con il limone. In questo episodio Diana ne propone uno in una variazione cotta, ossia il cheviche di polpo scottato.
Paese che vai, polpette che trovi. Le polpette messicane, piccanti e buonissime per il pranzo della domenica e un tipico street food, le quesadillas, dei fagottini ripieni di funghi sono i protagonisti di questo episodio
La cucina di Diana è una cucina della tradizione con uno sguardo all’innovazione. Una cucina che propone la cucina messicana tradizionale ma anche le nuove tendenze culinarie.
Il viaggio di Giovanni parte dal cuore moderno della metropoli: Marina Bay. Qui tradizione e innovazione si incontrano nella cucina del ristorante Odette. Ma la vera particolarità della città e che qui mangiano tutti fuori casa. Sempre.
L’area di Marina bay è la parte più moderna della città del Leone, sempre più meta di viaggio tra cultura, mondanità e cibo da scoprire, qui si trovano i luoghi più ambiti e i ristoranti più esclusivi.
La Moschea del Sultano accoglie Giovanni a Kampong Glam, il quartiere arabo, uno dei quartieri più trendy di Singapore, tra street art, negozi di design e tanta cucina tipica.
Un piccolo universo indiano a Singapore, tra musica indiana, templi Indù, negozi che vendono oro, e naturalmente ristoranti indiani.
Il più antico e autentico quartiere di Singapore, i colori, le case, i murales e il suo street food, incontro di due culture, quella cinese e quella malese, da scoprire e da assaggiare
Una tappa fondamentale è in uno dei quartieri più antichi della città: Chinatown. Qui è possibile mangiare i piatti tradizionali cinesi, ma non solo, piatti preparati di grandi chef e cocktail di grandi bartender attendono Giovanni.
Il de Re un’isola molto particolare, qui c’è una forte tradizione di frutti di mare, di ostriche, di tartufi, di vongole, qui il 20 per cento del territorio è a saline e salicornia e proprio a questa Gianfranco dedica un risotto.
A La Rochelle Gianfranco si trova al momento giusto, nel posto giusto e all’ora giusta, al mercato del pesce. Qui ha la possibilità di vedere il pescato proveniente dall’Atlantico. Pesci di grande pezzatura e freschissimi, e a questi luoghi dedica il suo piatto Mare.
Insieme a Corrado, Gianfranco visita l’azienda di David Hervè a Marennes. Qui storia, qualità e passione sono i magici ingredienti per allevare queste meravigliose ostriche
Nel cuore dell’Amazzonia peruviana, si naviga su uno degli affluenti del Rio delle Amazzoni. Tra pescatori locali e una natura travolgente che i Bora, tribu di questa terra, venerano e rispettano.
Un tuffo nella natura incontaminata delle Ande. Il folklore, la terra, i costumi, le tradizioni e la cucina. Un’esperienza nella vita di tutti i giorni di un popolo antico, profondamente legato alle sue tradizioni ma con uno sguardo attento alla modernità
Tra l’oceano e le Ande si trova Arequipa conosciuta anche come città bianca, avamposto della cucina peruviana, porta di ingresso per la cucina andina. Giovanni parte dal mercato di San Camilo per cominciare il suo tour gastronomico.
Una ristorazione sempre in grande fermento quella peruviana, in cui giovani chef offrono ai clienti esperienze immersive di cibo, cultura, tradizione e natura.
Una ristorazione giovane. Giovani chef che tengono vive le tradizioni gastronomiche e giovani bartender che mantengono alta l’arte della “coKcteleria “ del paese.
Biodiversità, civiltà e l’influenza delle altre culture sono alla base della cucina peruviana. Una cucina di uomini e donne che ogni giorno portano nei piatti la biodiversità e la gente di questo paese.
Partiamo da piazza Jemaa el Fnaa, per addentrarci nel vivacissimo suk di Marrakech tra mechoui di agnello olive e spezie. All’interno del suk si aprono oasi di pace come Le Jardin e la Terrasse des Epice, dove gustare il meglio della cucina locale.
Il viaggio di Giovanni in Polinesia comincia a Tahiti, all’interno dove le montagne arrivano a 2000 mt. Noci, anguille, cocco e tonno bianco. Ma oggi c’è anche una grossa influenza asiatica e si può facilmente assaggiare cibo cinese.
A Fès siamo al centro della tradizione, città culturale per antonomasia, che custodisce i segreti della miglior cucina maghrebina. Qui fabrizio proverà una tajine di datteri e noci, e una tajine di prugne. Immancabile visita al suk.
Giovanni inizia questo viaggio a Moorea addentando una casse croute, un panino tipico ripieno di noodles e erbe. Poi visita una piantagione di ananas, con cui fanno marmellate e liquore, e infine va a scoprire la vaniglia che si coltiva nella vicina isola di Tahaa.
Accompagnato da uno chef locale, Fabrizio al suk alla ricerca dei migliori prodotti per fare una tajine di agnello. Poi va presso una famiglia che ha cominciato a fare scuola di cucina per stranieri in casa, dove gli preparano una sontuosa pastilla.
La cucina messicana di pesce cotto e crudo; la lavorazione del cacao, dalla pianta al prodotto finito, il cioccolato e infine la colazione messicana, sono le tappe di questo episodio.
Dal mare della città blu Essaouira, all’entroterra, dove Fabrizio Nonis incontra una azienda che fa formaggi di qualità con il latte di dromedario. E poi l’olio di argan, una grande risorsa del Marocco, lavoro che viene portato avanti dalle donne.
Essaouira è il mare, l’oceano, il porto, il pesce cucinato sui banchetti per strada, ma anche a sorpresa aziende di vino che riescono a prosperare in terra islamica a testimonianza della grande tolleranza che regna in Marocco.
Nella parte più sperduta della Polinesia, Giovanni partecipa ad una battuta di pesca. Anche qui il cocco è uno degli ingredienti principali, e qui avviene l’incontro con la cucina francese. C’è anche un vigneto, forse il più isolato e inaspettato del mondo.
I camp nel deserto sono una realtà molto affascinante, e Fabrizio si trova nel deserto di Agafay. La cucina ha un grosso peso, fra colazioni, pranzi cene e aperitivi. Rimanendo fra le rocce di questo deserto scopre un piccolo villaggio di berberi che gli prepara un grande cous cous.
Qui Giovanni scopre le perle e di conseguenza le ostriche, ma anche una sorprendente distilleria di rum in mezzo alla giungla, tutta al femminile. E poi ancora assaggi fra cui l’Uru frutto locale e un tonno con chutney di frutta.