I luoghi più belli della nostra penisola con i prodotti e piatti che hanno reso la cucina italiana famosa nel mondo.
Vulcano, il verde oltre il blu. Qui non c’è solo il mare e l’entroterra con i suoi colori, la sua vegetazione e il vulcano ancora attivo affascinano Gianfranco. E poi i produttori di tonno e di capperi solleticano l’estro dello chef in cucina.
Nell’ultima tappa del suo cammino Giorgio incontra la Tonda di Cagliari, il suo oro giallo e i produttori che da sempre si occupano di salvaguardare la coltivazione delle varietà autoctone di oliva; un villaggio nuragico, un santuario nuragico con un tempio al pozzo, testimonianza di una cultura millenaria.
Una città unica, simbolo non solo del Veneto, una città romantica e malinconica, una città dalle mille sfaccettature, che può essere veramente scoperta solo accompagnati da chi la vive quotidianamente ed è in grado di svelarne i segreti nascosti.
I cacciatori di formaggio Eleonora e Fiorenzo arrivano in Val Formazza, un delle più belle vallate alpine piemontesi. Qui assaggiano il Summer, formaggio a latte crudo da Brune Alpine che può avere diverse fasi di stagionatura.
Dario consiglia a Max un itinerario che lo porta dritto nel cuore delle tradizioni lucane. La carne di pecora e il maiale nero, simboli di un territorio e di una cultura contadina.
Le moleca sono i principali prodotti della pesca dei pescatori di Chioggia, dopo la pesca il prodotto viene portato all’asta e venduto. Questo granchio dal gusto unico è uno dei piatti tipici, di Chioggia.
Il viaggio di Giorgione in Sicilia, a San Vito Lo Capo, sta per concludersi ma prima di congedarsi da questa spettacolare terra, Giorgio deve incontrare Francesco che lo attende a casa per cucinare insieme.
A Buseto Palizzolo Giorgione incontra Rosaria che coltiva una varietà di grano antico, il perciasacchi, un grano duro perfetto per pane e pasta. Giorgione con il suo bottino di pasta e uova, va a trovare Mariolina.
San Vito non è solo mare, Giorgione va a fare visita al caseificio di Nicola dove prende il formaggio e la ricotta da portare a casa di Nicola e Christopher.
“Il mare non ha caverne”, ed Enzo, di professione pescatore, sa che il mare non va sfidato. Dopo un breve passeggiata lungo il porto, si va alla Casa del pescatore dove ad attendere Giorgio ed Enzo, c’è Giacoma, pronta per cucinare insieme.
Il primo incontro di Giorgione è con Matteo, la sua barca e il mare di San Vito che lo accoglie nella riserva dello Zingaro. Dopo un bagno rigenerante nelle acque cristalline della riserva, si va in cucina per cucinare una succulenta zuppa di pesce appena pescato.
I grandi viaggiatori come il tonno e il pesce spada hanno una storia diversa che Pascucci con l’aiuto dell’amico Gino Amoruso ci raccontano. Sono pesci particolari dove si utilizza tutto, e che stuzzicano la fantasia di Pascucci per creare ricette sorprendenti.
Prossima tappa l’Alta Langa, a San Benedetto Belbo, un posto magico tra boschi, pascoli e aria pulita, dove i due esploratori incontreranno Ivo, le sue capre e la sua tuma. A Saliceto incontrano due donne che hanno deciso di fare qualcosa di molto speciale, la giuncata.
L’allevamento di trote in Basilicata è certamente una sorpresa per Max. Qui le trote vengono allevate con grande attenzione alla qualità dell’acqua, rispetto per l’ambiente e al benessere dei pesci.
Dopo l’entroterra è la volta del mare. Una battuta di pesca al cefalo, poi in pescheria dove Giorgione trova della bottarga per preparare un gustosissimo piatto prima della visita al Museo di Cabras per ammirare i Giganti di Mont’e Prama.
Ammaliato dal Casizolu, Giorgione decide di fare visita ad uno dei produttori di questo formaggio. Con un brindisi “a chent’annos” si congeda dai suoi amici per proseguire il cammino alla scoperta di nuovi territori.
Il cammino di Giorgione in Sardegna ha inizio con il tramonto in uno dei posti più belli della Sardegna, Alghero. Ma oltre il mare qui c’è molto altro: cultura, storia, persone e prodotti.
Salina è uno spettacolo continuo, di mare e terra. Gianfranco si congeda da questa isola incontrando pescatori, coltivatori di capperi e viticultori.
A Salina c’è anche una grande produzione di malvasia. Gianfranco visita i vigneti dai quali si ricava una malvasia secca che ha il cuore e il sapore dell’isola.
Il Signum una delle realtà di Salina è il luogo dove Martina e la sua famiglia accolgono gli ospiti. Una realtà innovativa in un contesto naturalistico e tradizionale, dove gli ospiti vengono coccolati anche dalla cucina di Martina Caruso.
Salina, l’isola della tradizione. Qui Gianfranco incontra un artigiano di nasse. E con Martina Caruso anche lei chef si diverte a cucinare con gli ingredienti del territorio
A Vulcano Gianfranco incontra Davide Guidara con il quale si diverte a cucinare le alici e i prodotti dell’orto dello chef.
Con Alessandro capitano del catamarano, Gianfranco visita il mare intorno a Panarea e la Grotta degli innamorati per poi dirigersi sulla terraferma per visitare l’isola e assaggiare i piatti tipici dell’isola.
Pedona è un paesino che sorge sulle colline circostanti e domina Camaiore. Qui Cristiano incontra Daniele e suo padre Francesco, memoria storica del posto, e assaggia il biroldo insieme ad un bicchiere di spuma. In questa puntata cucina coniglio sulla brace e un tortino di carciofi con coniglio lesso
Giorgione continua il suo viaggio nei dintorni di Roma: i in un’azienda agricola che produce e trasforma le brassicacee, in particolare il broccolo romanesco che sarà l’ingrediente principale di una minestra con il baccalà.
I formaggi di capra lucani sono una vera delizia per il palato. Realizzati con il latte proveniente da allevamenti locali, questi formaggi hanno un sapore intenso e aromatico.
In questo viaggio in Veneto di Fabrizio, non può mancare la visita alle colline che hanno guadagnato il titolo di Patrimonio dell’Unesco: le colline del prosecco di Conegliano - Valdobbiadene. Anche qui si farà accompagnare da un amico esperto del territorio, Nicola Canal.
Giorgione ci racconta un’azienda agricola biologica che si trova nel parco di Veio e produce, tra le altre cose, gustosi formaggi. Ed è con una di queste delizie che Giorgione prepara una tasca di pollo ripiena, cotta lentamente nel burro e nel latte e accompagnata da un contorno di cavolo nero.
In questo episodio incontra un abile e appassionato produttore di ortaggi che, nei pressi di Ostia Antica coltiva, tra gli altri, carote e cicoria
Nella provincia di Ancona visitiamo il museo delle arti Monastiche, incontriamo un produttore di legumi e un custode di un orto antico per realizzare un piatto legato alla tradizione religiosa
Nella sua esplorazione del fiume, Giorgione scopre il sistema di chiuse del Po che lo rende navigabile anche dalle grandi navi. Ma il suo obiettivo finale è San Nazzaro d’Ongina e i suoi asparagi, buoni da mangiare anche crudi, che utilizzerà sapientemente.
Le acque di Chioggia sono l’habitat ideale per la riproduzione della seppia. Qui dopo la pesca e dopo essere stata pulita, la seppia arriva sul mercato pronta per essere utilizzata anche dal nostro chef.
Giorgione ci racconta la realtà territoriale e il processo di produzione dell’Olio Sabina DOP e dell’Olio Roma IGP. Prepara dei maltagliati con un sugo di verdure, e l’immancabile guanciale!
Pienza, Eleonora vive un incubo dove tutti gli dicono che non ci sono formaggi lì, ma quando si risveglia capisce che è nel posto giusto, dove è nato il pecorino Toscano, sempre in Val di Chiana assaggia poi un semifresco di capra.
Siamo provincia di Pesaro, partiamo dal museo della Marineria per un approfondimento storico per poi incontrare i pescatori al porto di Fano e un produttore di aceto sulle colline vicine, per prendere gli ingredienti essenziali per la preparazione dell’iconico brodetto
Una panoramica su tutto quello che può offrire il porto di Marina di Stabia, fra eventi, spuntini e altissima cucina. Andrea Lo Cicero ci accompagna in questo giro alla scoperta di tutte le possibilità che potete trovarci.
Partiamo da Macerata, precisamente da Palazzo Buonaccorsi, per poi incontrare nei dintorni della città un produttore di ciauscolo e un cercatore di tartufi, per avere a disposizione gli elementi più adatti per cucinare un piatto ricco e gustoso come i vincisgrassi
Giorgione parte alla volta dei castelli romani, alla scoperta del vino che si produce qui. Ci racconta del recupero del vitigno della malvasia bianca, e del Frascati superiore che è diventata una DOCG.
Siamo nella provincia di Fermo e parliamo dei maccheroncini di Campofilone e della cipolla rossa di Pedaso, le ricette sono pane con composta di cipolla e maccheroncini con il sugo della tradizione
In questa puntata, ambientata, nei dintorni della splendida di Ascoli Piceno parliamo di formaggi e della mela rosa dei monti Sibillini, le ricette sono le mitiche olive all’ascolana e il raviolo incaciato
Continua il viaggio di Giorgione tra i prodotti calabresi. Il pomodoro gigante di Belmonte che si coltiva nei terreni tra Longobardi e Belmonte e il fico secco sono i protagonisti della puntata.
Da 15 a 50 mt troviamo pesci da spina , frutto di piccola pesca. Pascucci realizza uno spaghettino allo scorfano, poi presso l’oasi di porto una frittata di seppie e carciofi, e conclude con una spigola in foglia di limone.
Nel Cilento, a Pestum, Eleonora va a caccia di templi e della mozzarella di bufala, a Eboli invece in un caseificio per apprendere le tecniche più accurate di affinatura dei formaggi.
Carpino, pioppo, quercia, sono solo alcuni degli alberi intorno ai quali nascono i tartufi. Tartufi bianchi e neri, le proprietà organolettiche e gli usi in cucina. E poi la mucca marchigiana, una carne poco grassa e molto saporita.
Il Veneto è una regione ricca di offerte gastronomiche e turistiche sorprendenti. Città d’arte, mare, montagne e colline attendono il turista curioso e goloso. Nel suo giro alla scoperta del Veneto, Fabrizio fa tappa a Chioggia, dove ad attenderlo, come cicerone della città, trova l’amico Andreas Ronco.
Max arriva in Basilicata, qui incontra i suoi primi amici di avventura che gli regalano i prodotti che Max utilizzerà nelle sue ricette.
Un peschereccio per la pesca di alta profondità, 200-300 metri, è una pesca a strascico, ottima per i crostacei, ma non solo. Un’immersione nella vita dei pescatori per capire quanto lavoro c’è dietro il pesce che arriva sulle nostre tavole. E ancora l’asta del pesce, l’oasi del WWF dove cercare le erbe più profumate e […]
Il viaggio dei due ghiottoni erranti Eleonora e Fiorenzo nei formaggi piemontesi, si chiude a Busca, piccolo comune della provincia di Cuneo, da due sorelle che fanno formaggi speciali; poi nel territorio della Valle Grana ad assaggiare il re dei formaggi piemontese: il Castelmagno.
In provincia di Alessandria per incontrare il filosofo del formaggio, Luca, che ha fatto della lentezza la sua filosofia di lavorazione del latte per la produzione del formaggio, ama ascoltare musica e produce formaggi unici, affinati con la ricetta di una birra locale oppure con del mais tortonese, con fave di cacao o affinati in […]
Nella provincia di Cuneo per assaggiare antichi sapori piemontesi in un caseificio che produce formaggi con latte di pecora crudo, il Tastuma e il Seirass, formaggi tipici appannaggio ormai di pochi casari. Poi a seguire le fasi di produzione uniche e particolari del Kinara un formaggio a latte vaccino.
Al confine con la Lombardia, a Marano Ticino, Fiorenzo porta Eleonora ad assaggiare i formaggi di capra di Why Farm dove saanen e camosciate fanno un latte buonissimo che dà vita a caprini, robiole, primo sale, blu di capra. E naturalmente non può mancare un incontro con il principe dei formaggi di questa zona, il […]
Nel comune di Elva, un piccolo gioiello piemontese a 1700 mt di altitudine. Qui i cacciatori di formaggio incontrano un’amica esperta di erbe botaniche, ma la loro destinazione è il formaggio. Incontreranno e assaggeranno la toma di Elva rimpastata, poi in malga, i tomini e il Nostrale.
I formaggi di latte vaccino. Eleonora e Fiorenzo visitano un caseificio specializzato nella produzione di formaggi da latte di mucca di razza Bruna Alpina. Toma piemontese e primo sale rappresentano la loro produzione. Poi nelle Valli del biellese alla scoperta dei formaggi tipici.
A bordo del loro sidecar, Eleonora e Fiorenzo partono per la prima tappa dell’avventura nel mondo dei formaggi piemontesi. Si va nelle Langhe da Renato, dalle sue capre e dai suoi formaggi prima, e da Renata e le sue capre poi.
Il Veneto è ricco di città d’arte e luoghi antichi, anche la provincia però ha tanto da raccontare. Portogruaro, un piccolo gioiello che si svela in angoli e scorci solo a chi riesce a guardarla con gli occhi di un turista curioso. Cicchetti, osterie e bravi chef attendono Fabrizio e Albert Marzinotto tra i vicoli […]
Un amico di quelli veri, un uomo che vive a velocità sostenuta tra le montagne e le piste di Cortina d’Ampezzo, perla delle dolomiti e località sciistica famosa nel mondo. Kristian Ghedina è il protagonista di questo episodio che accompagnerà Fabrizio in questo tour gastronomico in città.
A Boretto Giorgione va alla ricerca delle cipolle borettane, la cui coltivazione, dopo un lungo periodo, è stata riportata nel territorio borettano da alcune piccole aziende agricole. La cipolla borettana, per la sua particolare dolcezza, ben si accompagna a molte pietanze e Giorgione ne farà un uso sapiente.
Il viaggio prosegue verso Boretto, verso la foce dell’Enza, che arricchisce di acqua il Po. A Boretto Giorgione visita l’Acetaia San Giacomo, tempio dell’Aceto Balsamico. Qui apprende che l’ingrediente più importante per l’aceto balsamico è il tempo.
A Sissa, Giorgione scopre la Rocca dei Terzi e la sua storia. Ma la cantina di Rodolfo esercita su Giorgio un fascino particolare. Culatello, fiocco, spalla cruda, salame, che gli fanno brillare gli occhi e solleticano la gola.
Giorgione accompagnato dal suo cicerone, attraversa il Po per conoscerne tutti i dettagli, la larghezza massima, la profondità minima, il suo habitat, la sua storia, per goderne appieno la bellezza ma soprattutto per conoscerne le prelibatezze gastronomiche e norcine
Tappa a Gualtieri per vedere il museo di Ligabue, qui conosce la storia del pittore e della sua famiglia. Un viaggio ricco di sorprese per Giorgione, che per omaggiare questa terra, prepara una ricetta con il pesce gatto.
In navigazione silenziosa si arriva alla foce del Taro, nel punto in cui si collega al Po. Qui dopo una breve tappa a Coltaro al museo Cantoni, dove scopre le origini del Concerto Cantoni, un concerto di soli fiati, Giorgione fa tappa in cucina con il luccio.
Il Taro, affluente del Po e fiume navigabile, porta Giorgione a Gramignazzo, al suo famoso Ponte del Diavolo e alla fornace. Ripartendo lungo il Taro, arriva poi al bilancione, un sistema di pesca tipico di questa zona.
San Nazzaro, tra acqua e terra, Giorgione approda alla Locanda sul Po, una piccola struttura che accoglie e turisti. Qui tra racconti, curiosità, sdigiunini e un buon bicchiere di Malvasia, Giorgione impara a fare i pisarei.
L’esplorazione del fiume regala a Giorgione sempre nuove emozioni come l’incontro con i cigni selvatici che lo abitano. L’emozione più forte però è sempre legata al cibo. A Caorso, infatti, lo attende una piccola sorpresa di latte, un piccolo caseificio.
Il viaggio suo Po continua verso la Casciana Pizzavacca, un’azienda agricola ortofrutticola. Qui Giorgione assiste alla preparazione della Giardiniera, un piatto a base di verdure coltivate in azienda, che prevede una lunga lavorazione
Isola Serafini, un’isola naturale sul Po, accoglie Giorgione con la sua cooperativa di comunità. Una cooperativa di abitanti del posto nata per salvaguardare la natura di questo territorio e per promuovere il turismo lento. Qui, Giorgione raccoglie le erbe selvatiche da utilizzare nei suoi piatti.
Scendendo lungo il Po, Giorgione visita il Castello di San Pietro in Cerro, un luogo dove si respira storia e arte. Da qui procede verso Monticelli, patria dell’aglio e dello scalogno. Aglio bianco piacentino, aglio nero e scalogno, che Giorgione utilizzerà sapientemente in cucina.
Il Po, un microcosmo che l’uomo ha fortemente danneggiato con la costruzione di una diga per ricavare energia elettrica, oggi sta lentamente ripopolandosi grazie alla creazione di un passaggio che consente a pesci come l’anguilla e lo storione di risalire il fiume.
Qui, in Basilicata, molti terreni sono popolati da maestosi castagni. Le castagne sono considerate un vero e proprio pane dei poveri e un alimento molto versatile con cui Max prepara gustose ricette.
Dopo una energetica colazione con i prodotti lucani, Max parte per esplorare il territorio. L’incontro con due giovani allevatori di Mucca Podolica, gli offre l’opportunità di conoscere e apprezzare questa carne.
Il viaggio di Eleonora prosegue nel cuore della Tuscia, terra di tradizioni gastronomiche, di dolci colline e naturalmente di caseifici. Qui segue la lavorazione del Fiocco e del pecorino
In vacanza, in Valsugana, Eleonora non può resistere alla sua passione, i formaggi. Eccola in malga per assaggiare il Vezzena formaggio tipico di malga e il Lagorai
A caccia del burro trentino. A mille metri di altitudine, ad Andalo, Eleonora trova il suo tesoro. Un maso sede di una azienda agricola in cui genuinità, sostenibilità e tradizione sono garantiti.
Ancora in Puglia, alla scoperta di uno dei più antichi formaggi a pasta filata, il caciocavallo podolico. Nel territorio Tarantino Eleonora trova il suo formaggio e anche il cacioricotta di mucca tipico pugliese
Il soggiorno di Eleonora in Puglia prosegue. In viaggio verso Bari alla scoperta della burrata e formaggi tradizionali del territorio come la ricotta forte.
Il viaggio di Eleonora prosegue in Puglia, nella Valle d’Itria terra di influenze di grandi civiltà e terra di grandi formaggi, di grandi tradizioni e passioni.
Anche le regioni più piccole come il Molise custodiscono grandi tradizioni casearie. Eleonora parte alla scoperta dei formaggi molisani. Stracciata, caciocavallo, Pecorino di Capracotta sono i tesori caseari di questo territorio
Patria della dieta mediterranea, il Cilento è anche patria di formaggi. Eleonora intanto scopre il cacioricotta di capra e la mozzarella nella mortella
Nella periferia romana, nel Parco della Marcigliana, Eleonora va alla ricerca della vera caciotta romana in una azienda agricola biologica che alleva vacche rosse e pecore allo strato brado, poi visita un caseificio all’interno del carcere di San Vittore.
A sorpresa il confidente di Eleonora, che le consiglia sempre dove andare, è anche un affinatore, e la porta nelle Val Nerina ad assaggiare il suo pecorino in foglia di noce. Sempre in Umbria approda ad un altro caseificio che le mostra la lavorazione dello stracchino.
Nelle colline del Metauro per assaggiare il Bianchello, un vino dolce dal profumo strepitoso. Tappa a Fano, dove Giorgione prende in pescheria il pesce per il mitico Brodetto di Fano.
Le declinazioni del tartufo. Non solo intero e fresco ma anche in crema, in salsa, in conserve. Come ingrediente di salumi e insaporitore di olio. Tutti i metodi di conservazione del tartufo.
E’ la volta della mozzarella di bufala campana dop, siamo in provincia di Caserta, dove più che delle indicazioni precise di tempi e altro bisogna affidarsi all’istinto del casaro. Poi il conciato romano, formaggio che ha antichissime tradizioni e viene invecchiato nel vino.
Un peschereccio per una pesca a strascico, pesce da frittura di paranza. Pascucci cucina una triglia al BBQ sulla spiaggia, e poi la ripropone fritta al foie gras. Chiude con un tiramisu di alici in varie consistenze.
Eleonora parte per la Ciociaria e si ritrova sulla strada della bufale nella valle di Amaseno, dove trova un prodotto molto diverso da quello campano. Poi si sposta in allevamento di capre gestito da una donna e assaggia un primo sale fresco e stagionato.
Giorgione ad Amantea incontra Antonio che nel suo orto produce il fagiolo di Pero dal tipico sapore di castagna e la famosa cipolla di Tropea dal sapore particolarmente dolce e poco invasivo.
La Sicilia è anche terra vocata a vigneti. I vitigni tipici di questa zona sono il Grillo e il Nero d’Avola.
I giri sono delle piante di origine selvatica simili alle bietole e spesso si trovano nei filari della vigna, con questi Giorgione preparerà una ricetta.
Una particolare e tipico impasto per questa ranza e sciura, una focaccia tradizionale di origine araba, tipicamente sicula, anzi più esattamente di Chiusa Sclafani. Una focaccia ripiena con olive, sarde, cipolla, maggiorana.
I grani siciliani, grani che hanno il sapore della Sicilia e delle erbe spontanee che nascono nelle coltivazioni. La molitura, la lavorazione del chicco pulito, e le macine in pietra conferiscono a questi grani un sapore e una texture unica.
Che terra incontaminata la Sicilia, in questa avventura Giorgione si imbatte nel fungo cardoncello e nelle piante di indivia con i quali preparerà laidissimi intrugli.
Nel suo lungo peregrinare in Sicilia, Giorgione si imbatte nel pecorino con cui decide di farcire i cuddurruni a modo suo, poi lungo il cammino, in un pascolo dove le mucche da carne vivono libere.
Una pianta antichissima, dal frutto grande e appetitoso, un’oliva da tavola, questa oliva trova nel territorio siciliano la sua massima espressione.
La vastedda della Valle del Belice è l’unico formaggio a pasta filata ottenuto con latte di pecora. Giorgione arrivato in Sicilia va a seguirne le fasi della lavorazione da un casaro che ha ne ha ripreso la tradizione.
Usi, costumi e tradizioni dell’allevamento della vongola nella laguna di Chioggia. L’incontro con un coltivatore soddisfa la curiosità di Gianfranco su tutta la filiera. Lo chef prepara una ricetta dedicata alla vongola e non solo.
Chioggia, patria del fasolaro. Questa è la zona di maggior produzione di questo mollusco che viene poi esportato in tutta Italia. Scopriamo come viene pescato, pulito e immesso sul mercato e come viene poi usato in cucina dallo chef.
Una città ricca di cultura e arte, ma che ha una grande tradizione di pesca. Il mercato del pesce è una delle principali attrattive della città, dove si trovano pesci poco conosciuti e molluschi come il fasolaro e la moleca e per finire la speciale dedica di Gianfranco a questa città.
Giorgione scopre la particolarità del formaggio di fossa e il suo affinamento. Con questo realizza delle ricette. Nella zona di Cantiano nota per essere terra di cavalli e… visciole.
Giorgione visita un birrificio dove impara le fasi della distillazione della birra. Pecora e mucca per il latte della casciotta di Urbino, un formaggio che Giorgione utilizzerà per la sua ricetta
Eleonora parte per conoscere i migliori formaggi italiani. Parte da Roma e si dirige verso nord alla scoperta del pecorino romano, e del caciofiore, formaggio di pecora che è un “antenato” del pecorino.
In questa puntata Pascucci parte dalla spiaggia (0-15 mt), con un magnifico piatto di spaghetti alle telline. Si prosegue con i molluschi, e si chiude con un calamaro arrosto, passando dai suoi posti del cuore: la pasticceria Patrizi, la pizzeria Sancho, il molo di fiumicino dove arrivano le barche col pescato del giorno.
Altra regione famosa per i formaggi siamo a Lodi e dopo aver assaggiato la raspadura, Eleonora va a vedere come si fa il mascarpone tipico di Lodi. Altro formaggio tipico il Pannerone ed è rimasto un solo casaro che lo fa.
Cosa c’è di meglio di una piadina? E cosa ci mettiamo dentro? Lo squacquerone, siamo in Romagna ed Eleonora, si fa raccontare tutto del ripieno ideale delle piadine. Altro formaggio dop è quello di fossa, a Sogliano, ci sono le antiche fosse alcune risalenti al 1400
Siamo in Val d’Arno, Eleonora va a caccia di formaggi di nicchia, e trova un formaggio antico che vanta origini millenarie l’abbruciato aretino, latte ovino, e poi risalendo verso Castiglion Fiorentino assaggia un mascalzone pecorino riserva, anche qui una rarità.
Acqua della Sila, farina tipo 1 e lievito madre gli ingredienti di un pane tipico calabrese, il pane di Cuti, con cui Giorgione prepara uno dei suoi test e per concludere un brindisi con un buon bicchiere di vino.
Lago di Burano, riserva WWF, dove esiste una pesca sostenibile di altissima qualità, si trovano muggini, cefali e spigole. Pascucci realizza un carpaccio di muggine in riva al lago. E poi si parla di ostriche con Corrado Tenace, grande intenditore, per realizzare poi un riso al nero di seppia e ostriche torbate.
Siamo in Abbruzzo a Scanno, dopo un blind test e consigli dai paesani, Eleonora arriva in un caseificio dove segue la lavorazione della ricotta affumicata alle foglie di Ginepro. Sempre a Scanno incontra Gregorio e il suo Gregoriano al latte di pecora.
Un’abile smucinata per gustare Il maiale nero calabrese, una razza quasi estinta, riportata in vita dagli allevatori dell’entroterra, poi la melanzana violetta di Longobardi, prelibatezza calabra.
La Calabria è terra anche di formaggi e salumi, il cacio caprello un formaggio a pasta filata e il gammune, un salume, sono i protagonisti dei test laidi di Giorgione.
Eleonora su consiglio di un amico pizzaiolo, va prima a scoprire il fior di latte sui Monti Lattari e poi e Vico Equense al caseificio De gennaro, per vedere la lavorazione del provolone del Monaco.
I carciofini selvatici sono una vera prelibatezza calabrese. Giorgione li scopre nel territorio di Altomonte dove vengono raccolti, lavorati e conservati.